IL CODICE DA VINCI (THE DA VINCI CODE) |
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di Ron Howard, con Tom Hanks, Audrey Tautou, Ian McKellen, Jean Reno, Alfred Molina, Paul Bettany
(Stati Uniti, 2006)
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Il film più atteso dalla nascita di Gesù Cristo, lo ha definito Libération che in questo genere di sintesi ci sguazza. Per concludere scrivendo che quando verso la fine annunciano alla divotta transalpina Audrey Tautou di essere la discendente diretta dello stesso Gesù Cristo questo non sembra turbarla di più che se le stessero annunciando che il room service del Carlton non è più in funzione dopo le undici di sera; e che la boutique Dior è chiusa causa rinnovamento. Spiace pure deludere i cinquanta milioni di lettori che si erano buttati (e continueranno a farlo in seguito all'effetto marketing del film: 10 milioni solo per la pubblicità a Cannes) nel libro di Dan Brown con l'illusione d'istruirsi pur divertendosi. Ma i 152 minuti che separano la curiosità tanto bravamente (?) alimentata dalle risate che finalmente interrompono gli sbadigli di un James Bond che funziona nel quarto d'ora iniziale non aggiungono proprio nulla a quanto già era lecito supporre: e cioè, che da seicento pagina di letteratura mediocre, per non dire dalla montagna di condizionamenti che già avevano lasciato il tempo trovato ci sarebbe voluto un genio, e non il modesto artigiano Ron Howard, o ancora un comprensibilmente assente Tom Hanks, un impotente Ian McKellen per cavarne qualcosa che assomigliasse a del cinema perlomeno efficace. Spiace pure deludere chi per quel guazzabuglio ha pensato fosse il caso di trarre la spada a difesa di santi sepolcri minacciati all'americana nell'anno di grazia duemilasei. Di quella già da tempo bistrattata Maria Maddalena rimasta incinta indovinate da chi; e della cui figliola Sarah sarà il primo imperatore cristiano, Costantino, a doverne occultare memorie e verità. Presto seguito dalle dispute fra Templari e priori di Sion, alla ricerca del Graal che non era per niente il calice della Cena ma sinonimo di quel sangue-reale che scorre nelle vene della malcapitata Audrey Tautou della quale sarà giocoforza occuparsi. Il tutto fino ai membri dell'attualissimo e notoriamente permaloso Opus Dei, qui nelle vesti dei cattivissimi coadiuvati dal solito ingombrante Jean Reno ispettore capo; fino alla capriola finale, altrettanto ipocrita del resto, nel caso si finisse a diffamazione per averli dipinti da killer dediti all'autoflagellazione.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
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da vedere eventualmente
da evitare
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